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UN INTENSO SENTIMENTO DI STUPORE
UN INTENSO SENTIMENTO DI STUPORE
Ingresso libero
PRES.LIBRO

Durata: 45 min

Genere: Dramma

Lingua: Italiano

Regia: Giulia Niccolai

Anno: 2023

Critica «Giulia Niccolai, fotografa professionista, ha sempre alimentato il suo mestiere con uno spirito dilettante, di chi gioca seriamente. (…) Non costruisce le sue immagini come una scena, e nemmeno come manifesti per difendere un punto di vista o far passare un messaggio sotto forma di allusione. La fotografia è invece un pretesto per vedere tutto, entrare dappertutto, comunicare con tutti». Silvia Mazzucchelli «La fotografia è un’arte della concentrazione, come la caccia, cui somiglia, non solo in senso metaforico, ma in quello reale. Richiede mano ferma e occhio rapido. Lo è in particolare l’attività stessa del fotoreporter, del fotografo di cronaca, che è alla caccia delle immagini che gli servono: deve riempire come ogni buon cacciatore il proprio carniere. Nell’album di immagini che questo libro ci offre, la concentrazione di Giulia Niccolai è quasi assoluta. Guarda per fotografare, e fotografa per guardare». Marco Belpoliti

Questo libro nasce da tre valigie, un archivio con le foto di una delle artiste piú straordinarie e meno conosciute del Novecento italiano, tre bagagli che la stessa Giulia Niccolai aveva deciso di chiudere e dimenticare come si fa con le vecchie vite, i vecchi amori. Finché, quarant'anni dopo, capisce che è il momento di recuperarle, tornare a guardare quelle immagini. Ricordare.

 

Giulia Niccolai è stata fotografa, scrittrice, poetessa, monaca buddista, traduttrice, saggista: una delle figure culturali piú importanti e meno conosciute del Novecento italiano. Inizia a fotografare giovanissima legandosi al circolo che si ritrovava al bar Jamaica a Milano, venendo cosí in contatto con Ugo Mulas, Mario Dondero, Alfa Castaldi, i fotografi che hanno fatto la fotografia italiana del dopoguerra. Ma dimostra immediatamente uno stile tutto suo, unico, moderno, preciso e scapigliato a un tempo, che mette alla prova nei suoi viaggi: a diciott’anni prende un’auto e la macchina fotografica e attraversa l’Italia da Nord a Sud; poi l’America di Kennedy, Martin Luther King, dei cambiamenti eccitanti e travolgenti. Finché a un certo punto, sentendo che le sue immagini potevano essere usate e manipolate dai media per cui lavorava, decide di smettere, chiuderle in tre valigie (lasciandole per la maggior parte inedite) e iniziare un’altra delle sue molte, generose, felici, imprevedibili vite.

45 min

Genere: Dramma

Lingua: Italiano

Regia: Giulia Niccolai

Anno: 2023

Critica «Giulia Niccolai, fotografa professionista, ha sempre alimentato il suo mestiere con uno spirito dilettante, di chi gioca seriamente. (…) Non costruisce le sue immagini come una scena, e nemmeno come manifesti per difendere un punto di vista o far passare un messaggio sotto forma di allusione. La fotografia è invece un pretesto per vedere tutto, entrare dappertutto, comunicare con tutti». Silvia Mazzucchelli «La fotografia è un’arte della concentrazione, come la caccia, cui somiglia, non solo in senso metaforico, ma in quello reale. Richiede mano ferma e occhio rapido. Lo è in particolare l’attività stessa del fotoreporter, del fotografo di cronaca, che è alla caccia delle immagini che gli servono: deve riempire come ogni buon cacciatore il proprio carniere. Nell’album di immagini che questo libro ci offre, la concentrazione di Giulia Niccolai è quasi assoluta. Guarda per fotografare, e fotografa per guardare». Marco Belpoliti

Questo libro nasce da tre valigie, un archivio con le foto di una delle artiste piú straordinarie e meno conosciute del Novecento italiano, tre bagagli che la stessa Giulia Niccolai aveva deciso di chiudere e dimenticare come si fa con le vecchie vite, i vecchi amori. Finché, quarant'anni dopo, capisce che è il momento di recuperarle, tornare a guardare quelle immagini. Ricordare.

 

Giulia Niccolai è stata fotografa, scrittrice, poetessa, monaca buddista, traduttrice, saggista: una delle figure culturali piú importanti e meno conosciute del Novecento italiano. Inizia a fotografare giovanissima legandosi al circolo che si ritrovava al bar Jamaica a Milano, venendo cosí in contatto con Ugo Mulas, Mario Dondero, Alfa Castaldi, i fotografi che hanno fatto la fotografia italiana del dopoguerra. Ma dimostra immediatamente uno stile tutto suo, unico, moderno, preciso e scapigliato a un tempo, che mette alla prova nei suoi viaggi: a diciott’anni prende un’auto e la macchina fotografica e attraversa l’Italia da Nord a Sud; poi l’America di Kennedy, Martin Luther King, dei cambiamenti eccitanti e travolgenti. Finché a un certo punto, sentendo che le sue immagini potevano essere usate e manipolate dai media per cui lavorava, decide di smettere, chiuderle in tre valigie (lasciandole per la maggior parte inedite) e iniziare un’altra delle sue molte, generose, felici, imprevedibili vite.
La curatrice Silvia Mazzucchelli dialogherà con Marco Belpoliti e Stefano Bartezzaghi
Non ci sono spettacoli legati a questo evento.
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